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Effetto Carfagna
Serena Antonielli


cittą della pace

Chi fosse venuto a Monza un anno e mezzo fa, sarebbe stato accolto da una serie di cartelli recanti un messaggio di fratellanza: "Città per la Pace". La segnaletica, nuova e linda, avrebbe accolto il visitatore dando un'immagine estremamente positiva della città.
Monza, facente parte del coordinamento delle Città di Pace, sorella degli altri comuni limitrofi (Cologno Monzese, Concorezzo, Villasanta, Agrate…) avrebbe generato la migliore delle immagini possibili, non credete ?

Poi cambiò l'amministrazione comunale. Il nuovo schieramento al governo della Città, ritenne che la segnaletica fosse discriminatoria, offensiva e fuorviante nei confronti del visitatore e dei comuni limitrofi (!) e pertanto fece rimuovere il messaggio di pace fra le proteste della gente e dell'opposizione. Ci furono infatti parecchie interpellanze e la stampa locale ne parlò abbastanza diffusamente.

area videosorvegliata   scarichi  e prostituzione

Fu così che a Monza iniziò l'era della "guerra": guerra ai cartelli, guerra ai venditori ambulanti, guerra alle piste ciclabili, guerra ai ciclisti, guerra ai dossi rallentatori, guerra alle prostitute… il tutto in nome della Sicurezza (di chi e di che cosa a questo punto non ci è chiaro).
Il termine “Sicurezza”, ci è da subito sembrato alquanto inflazionato, soprattutto nelle varie campagne elettorali .
 
Infine, a sostegno di questo trend, tra il persecutorio e il distruttivo, arrivarono Carfagna e Maroni... e Monza colse la palla al balzo !
Monza: città VIDEOSORVEGLIATA !
Nelle ultime settimane è infatti proliferata una nuova generazione di segnaletica verticale, che accoglie il cittadino, il visitatore e il pendolare di passaggio per Monza.

scarichi  e prostituzione 2 scarichi  e prostituzione 3                                             

Si tratta di nuovi cartelli, di dimensioni abbastanza vistose, recanti il seguente messaggio:
“ZONA SORVEGLIATA
PER PREVENIRE SCARICHI ABUSIVI DI RIFIUTI
E REPRIMERE LO SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE”.
 
Ora innanzitutto, ci devono spiegare la ragione di questo trattamento cumulativo per lo “smaltimento/sfruttamento”: due problemi che nulla hanno in comune. Da un lato ci sono degli esseri umani dall'altro ci sono dei rifiuti, ma l'accostamento è forse voluto ?
 
Secondariamente, ironia a parte, quale mente ha partorito un binomio del genere ?
Non è che abbiamo un po' perso il senso della misura ?
E i cittadini che si trovano sotto casa questi cartelli saranno contenti ?
Facciamo notare che ne hanno persino piazzato uno accanto a una scuola materna, che a sua volta è accanto a una chiesa, e che ce ne sono altri di fronte all'ingresso di un oratorio !
 
Siamo stanchi di tutto questo allarmismo e questo “terrore”: che immagine di Monza stiamo fornendo?
Personalmente, come donna, cristiana e cittadina monzese mi sento gravemente offesa perché quello che traspare della nostra città, leggendo tra le righe, è quanto segue:
1)      Non siamo in grado di controllare e prevenire il "pullulare" di prostitute che si aggirano per la città;
2)      Non siamo nemmeno in grado di gestire gli scarichi abusivi di spazzatura e altri oggetti, in un comune dove invece da anni i cittadini praticano la raccolta differenziata;
L'immagine finale che ne segue, per uno che non vive a Monza, è che il comune è pieno di meretrici e inquinatori dell'ambiente !
Questa non ci sembra comunicazione positiva ma un qualcosa di molto vicino alle elucubrazioni dell'ultima macchietta messa in scena da Antonio Albanese: “Il ministro della Paura”.

Meditate gente, meditate !

Serena Antonielli


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  15 ottobre 2008